Le poesie della memoria – Ieri la splendida serata
Bellissima serata quella di ieri al Parco della memoria di Rocca Massima dove è stato possibile ascoltare i versi di Byron , Shakespeare , Trilussa e infine si è potuto tornare con la mente nel passato con due racconti delle vecchie storie dei personaggi di Rocca Massima che oltre ai ricordi hanno allietato la serata con molte risate. I complimenti vanno ad : Augusto Cianfoni (autore dei due racconti in dialetto) Angelo Cianfoni ,Lucia del Ferraro , Maria Teresa Corbi, Carlo Mengucci, Tiziana Priori, Francesca Coriddi, Asia Fanella ed a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte e che hanno contribuito alla riuscita dell’evento.
Le Poesie della serata
Il Giulio Cesare di W. Shakespeare è opera monumentale nel senso che al grande condottiero e uomo politico si innalza un monumento perenne attraverso il contrasto tra le luci diffuse nella arringa di Marco Antonio e le ombre dipanate dai congiurati Cassio, Casca e Bruto……..il protagonista – pur da morto – è il grande Cesare…..Ancora caldo, il suo cadavere si erge ben al di sopra dei contrapposti protagonisti che da una parte lo accusano quale Tiranno, usurpatore di libertà e dall’altra lo esaltano come impareggiabile benefattore del popolo…..mistificazione e demagogia furono allora il sudario della storia come tuttora nella nostra meno gloriosa quotidianità fatta di piccoli uomini e di tante comparse. Marco Antonio, amico sincero di Cesare e suo luogotenente in tante battaglie, pur nel cordoglio per la perdita di un così grande uomo e amico, intravvede la possibilità di salire sulle sue spalle per sfruttarne la grandezza contro i nemici di sempre, oggi pericolosi avversari nella corsa verso il potere…..con abilità degna di uno stratega militare riesce a ribaltare la situazione compromessa dalla congiura contro il Dittatore : a poco a poco, con lusinghe e promesse e svelando i veri sentimenti di Cesare verso le classi popolari porta il popolo,confuso e disorientato, ad accendersi contro i congiurati. Strumento di questa manipolazione popolare è il testamento di Cesare la cui rivelazione basta a mutare i sentimenti della cosidetta opinione pubblica la quale, agli alti ideali proclamati dai sicari del Tiranno, preferisce il tornaconto personale e immediato. Di fronte alla valanga che sta per abbattersi contro Bruto e i suoi sodali, Antonio esclama profetico
….”Malanno,ora fai il tuo corso !….”, frase fatale che – purtroppo per Antonio – aprirà le porte non alle sue aspirazioni di potere, ma alla’avvento di Augusto (di cui il 19 sorso si è celebrato il bimillenario della morte,avvenuta a Nola il 14 dc). Altrettanto celebre il passaggio iniziale quando Antonio si presenta al popolo portando il cadavere di Cesare esordendo “Non vengo a lodare Cesare…vengo a seppellirlo!” e l’altro quando descrive la pugnalata di Bruto col sangue di Cesare che si precipita fuori dalla ferita incredulo che possa essere Bruto, il figlio adotivo, prediletto da Cesare, ad affondare il colpo fatale…
Nu piannefforte ‘e notte è una celebre elegia notturna che rivela il profilo colto e la raffinata predisposizione del poeta verso sentimenti teneri e verso un silenzio ristoratore….quel pianoforte che suona nella notte un notturno di Chopin o un improvviso di Shubert muove la malinconia del poeta verso un sospiro pieno d’amore forse deluso o forse desiderato……
Trilussa…….L’angelo custode : un contrappunto tra la vita vissuta, un po’ disordinata del poeta e il suo angelo custode, un po’ complice e un po’ pedagogo….il poeta quasi ci gioca insieme ora nascondendosi ora palesando le sue non sempre innocenti inclinazioni….il risultato è un quadretto simpatico in cui non c’è spazio per moralismi sterili, ma vi traspare una bonaria umanità….
Il Diluvio
…Anche negli eventi più drammatici come un diluvio c’è sempre chi ne approfitta….come a dire “la guera o un terremoto o un diluvio,appunto, chi li arricchisce e chi li spanta…..”
Bonasera rocchisciana
E …..se a quando
Ripassiamo un po’ i nostri ricordi forse un po’ sbiaditi….nomi, fatti, aneddoti che ci permettono di rivedere con la mente tanti di coloro che molti di noi hanno conosciuto oppure dei quali possiamo aver sentito parlare fino a diventare dei veri simboli o paradigmi delle piccole virtù di gente semplice o di innocenti vizietti di poveri cristi che ogni giorno dovevano pagar la decima alla vita…..
Ricordarli vuole essere un tenero omaggio verso di essi di cui speriamo non ci venga rimproverata l’irriverenza…….